martedì 31 agosto 2010

Minutemen - Double Nickels On The Dime


1) D.'s Car Jam/Anxious Mo-Fo (1.20)
2) Theatre Is The Life Of You (1.30)
3) Viet Nam (1.29)
4) Cohesion (1.57)
5) It's Expected I'm Gone (2.05)
6) #1 Hit Song (1.49)
7) Two Beads At The End (1.53)
8) Do You Want New Wave Or Do You Want The Truth? (1.50)
9) Don't Look Now (1.47)
10) Shit From An Old Notebook (1.35)
11) Nature Without Man (1.46)
12) One Reporter's Opinion (1.51)
13) Political Song For Michael Jackson To Sing (1.31)
14) Maybe Partying Will Help (1.56)
15) Toadies (1.38)
16) Retreat (2.00)
17) The Big Foist (1.30)
18) God Bows To Math (1.16)
19) Corona (2.25)
20) The Glory Of Man (2.57)
21) Take 5, D. (1.39)
22) My Heart And The Real World (1.06)
23) History Lesson — Part II (2.12)
24) You Need The Glory (2.02)
25) The Roar Of The Masses Could Be Farts (1.20)
26) West Germany (1.49)
27) The Politics Of Time (1.12)
28) Themselves (1.18)
29) Please Don't Be Gentle With Me (0.47)
30) Nothing Indeed (1.22)
31) No Exchange (1.51)
32) There Ain't Shit On T.V. Tonight (1.34)
33) This Ain't No Picnic (1.57)
34) Spillage (1.53)
35) Untitled Song For Latin America (2.03)
36) Jesus And Tequila (2.50)
37) June 16th (1.49)
38) Storm In My House (1.59)
39) Martin's Story (0.52)
40) Dr. Wu (1.45)
41) The World According To Nouns (2.07)
42) Love Dance (2.02)
43) Three Car Jam (0.38)

Ok, in random: mi piacciono moltissimo i Boston, adoro il funk (anche se non ne ascolto a montagne), quando parte la chitarra di Greg Ginn vado in estasi, dei Creedence Clearwater Revival conosco solo Have You Ever Seen The Rain?, un giorno vorrei scoprire la bossa nova, non ho mai più sentito replicare pezzi psichedelici sotto i 7 minuti, di Michael Jackson me ne frega poco come poco me n'è sempre fregato in vita mia, l'accoppiata Gesù e Tequila è invitante, il math rock è un universo che mi lascia a bocca aperta ogni qualvolta che ci passo di fronte. Ma, c'è un ma: perché dovrei pigliare il mio bel lettore ed ascoltarmi, genere per genere, tutta questa listona di artisti? Le palle si logorano, assieme alla pazienza. Tutto in uno, si può? Noooooooo, direte voi. Sìììììììììì, vi ribatto io.

Perché mai un trio hardcore, statunitense, coi controcoglioni ma con le mani bucate (registrano in studio solo dopo la mezzanotte, per spendere meno, ed in un'unica tornata) dovrebbe desiderare di andare a 55 all'ora, traduzione più o meno fedele dello slang camionistico Double Nickels On The Dime? L'acceleratore, a buona ragione, dovrebbe essere pigiato con maggiore forza, maggiore convinzione, maggiore violenza, a dispetto di tutti. Eppure, così facendo, si rischiano di perdere le sfumature. L'avevano capito, l'avevano capito di brutto i nostri Minutemen quando, nel 1984 (cosaaaaaaaa?!?), di ritorno da una sfilza compulsiva ed innumerabile di EP e con alle spalle un esordio assolutamente fantastico, come The Punch Line, decidono di comporre, in assoluta libertà artistica e con una passione che raramente ho riscontrato in altri gruppi, quello che sarà il capolavoro definitivo della loro breve carriera (interrottasi prematuramente per la tragica morte, in un un incidente d'auto, del cantante e chitarrista D. Boon, un anno dopo).

Minutemen era il soprannome appioppato ai membri della milizia delle Colonie Americane che, per l'appunto, dovevano essere pronti alla battaglia in un minuto. Qui, il minuto, è sovente il tetto da non sorpassare per una sfilza di canzoni memorabili che attraversano la spina dorsale di trent'anni di rock'n'roll, non trascurando nulla e, anzi, aprendo squarci inauditi per le evoluzioni future, soprattutto nei sismi degli anni '90. Manca un po' di velocità a tratti, è vero, ma il tachimetro tenuto a freno consente al gruppo di spaziare come non mai. Doppio disco, 45 canzoni in tutto (che diventeranno 43 nella riedizione cd del 1989), tra brani propri, incisioni live e cover tributo. Opera monstre, che farà il paio con "Zen Arcade" degli amici Hüsker Dü, contiene tutto ciò che serve sapere sulla musica essenziale degli anni '80 (ed oltre, e prima).

Poco altro da dire, se non inchinarsi di fronte a tanta magnificenza sonora. Idee che piovono da tutte le parti, rinforzate brutalmente anche dalla durata ridotta dei pezzi, che fa arrivare subito dritto all'ascoltatore il nocciolo del disco. Impossibile non farselo piacere, vi sono veramente tutti gli ingredienti possibili ed immaginabili: i groove assassini (Shit From An Old Notebook, The Roar Of The Masses Could Be Farts), il math rock ante litteram (God Bows To Math), le torcide messicane (Corona, divenuta sigla di Jackass), i proclami anti militaristi (Viet Nam, Political Song For Michael Jackson To Sing), la rabbia di Henry Rollins dei Black Flag che esplode in Please Don't Be Gentle With Me, la leggera samba di There Ain't Shit On T.V. Tonight, le pause acustiche (Cohesion), le armonie del rock FM nato a metà degli anni '70 (History Lesson - Part II), il punk melodico prima del punk melodico (My Heart And The Real World), il noise rock che vola a precipizio su cicloni funk (The Glory Of Man), gli esperimenti sonori votati all'iconoclastia melodica (Take 5, D., le reiterazioni di Toadies, Jesus And Tequila, Martin's Story).

Manca l'elettronica. Ma li perdonerete: in compenso, hanno registrato pure l'accensione delle proprie auto. E allora via, si parte: double nickels on the dime, ovviamente.

1 commento:

  1. incredibile! per me questo è uno dei più bei album mai realizzato e non speravo ci potesse essere uno che li potesse conoscere bene come me! secondo me sono stati molto sottovalutati ma le loro canzoni diversissime l'una dall'altra sono davvero geniali. ogni canzone ha un ritmo unico una propria anima. erano incredibili e lo rimarranno sempre! grazie!

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