venerdì 20 agosto 2010

Gotta catch 'em all (a no ghe sto pi drio)!


Noi di A Dispetto Della Discrezione, ormai l'avrete capito, siamo dei nerd fotonici. E ci vantiamo largamente di esserlo. Cosa c'è di male? Splatter, cartoni, fumetti, hardcore & stranezze assortite: welcome to the jungle. Siamo in molti di più di quelli che credete.

A me piace giocare ancora, una tantum, coi Pokémon. Non passano mai di moda, mai. Li ho avuti tutti, quei videogiochi, ho posseduto tutte le cartucce. Dalla prima, lo storico Blu, e il suo Pokédex mai completato (salvo poi scoprire che Mew si poteva regolarmente prendere senza troppi inganni elettronici), all'immaginifico scenario di Oro ed Argento, ore ed ore passate sopra, fino a Rubino: da lì in poi hic sunt leones, nessuno si è più azzardato a comprare alcunché. Se non fosse altro che ogni passaggio di cartuccia, ogni sua evoluzione comportava un passaggio di consolle, una spesa a catena dietro l'altra. Dal Color all'Advance all'SP al DS. Do cojoni. Con Rubino mi sono fermato all'Advance: ed ancora mi piace ritornare indietro ai miei 10 anni e ripescare quei mostriciattoli che tanto mi hanno accompagnato durante la mia giovinezza (in culo agli anni '80 di 'sto cazzo e alle nuove generazioni).

Ma i nerd non staccano con le proprie radici. Mai. Perciò, essendo cosa buona e giusta tenersi sempre e comunque informati, mi capita di finire irresistibilmente attratto, ad intervalli periodici, dall'alcova indispensabile per ogni vero fan, nido di sfigati a livelli planetari che, a distanza di quindici anni, ancora non si sono scassati i cabbasisi di stare dietro ad Ash & company: Pokémon Millennium. Volete sapere come minchia andava battuto l'amico/avversario di turno collegato con gli storici cavetti o, appena più in là, i wireless? Ecce homo. Volete dei consigli sulla squadra perfetta da mettere in campo? Ecce homo. Volete la soluzione a tutti i dubbi che vi hanno attanagliato durante la vostra proficua gestione allenatoriale? Ecce homo. E come non parlare dei fottutissimi Pokémon leggendari? O delle tonnellate di leggende metropolitane fiorite in lungo ed in largo su Mew, Mewtwo, Celebi, gli Unown, i razzi di Verdeazzupoli, Deoxys? Nessun problema, tutto ha una sua spiegazione. Scoprirete persino, se siete sfortunati come me, quanto fottute possono essere persino le batterie tampone.

Desidero, tuttavia, andare oltre la semplice segnalazione. Che i signori della Nintendo non si fossero chiaramente fermati a Rubino mi era chiaro dal principio, ed un po' avevo sentito parlare dei famigerati Smeraldo e Diamante vari (cronologia zero, non seguo più assiduamente e non possiedo questi giochi), con introduzione molesta e sistematica di tonnellate di nuovi Pokémon, nuove città, nuovi continenti, nuovi avversari, nuova grafica (in 3D?!?), nuove leggende e misteri irrisolvibili, insomma: tutto nuovo. Disorientante. Roba da guardare Pikachu e chiedersi chi cazzo è. Grave, molto grave.

Poi, stasera, lo shock: in uscita, nella primavera del 2011, l'ennesima, nuova generazione. Farà parte dei platter Pokémon Bianco e Nero (fantasia arrivata sotto zero), peraltro già usciti nel sempre munifico Giappone. Dopo Kanto, Johto, Hoenn e Sinnoh, il nuovo continente Isshu. Un po' troppo, per quanto mi riguarda. Specialmente perché ogni connessione con la storia Pokémon si inchina davanti alla tecnologia più pura e spicciola e regala scenari mozzafiato, ma senza alcun tipo di emozione, come questo.

Sono magari parole forti o senza senso, per molti di voi, ma da parte mia c'è, ancora una volta, solo amarezza. Il senso definitivo di non essere più bambino, o di non volere stare al passo coi tempi, preferendo un ricordo dorato all'avanguardia dei chip?

Prendeteli tutti! Sì, in culo.

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